Arnica

L’Arnica montana è una pianta erbacea perenne della famiglia delle Composite che cresce spontaneamente nelle regioni alpine e prealpine. La si trova, ad esempio, sulle Alpi del Trentino, nel Parco Nazionale dello Stelvio, e sulle Dolomiti, ma non solo.
L’arnica cresce infatti anche in Siberia, in diverse regioni dell’Europa centrale e nelle aree temperate del Nord America. In generale, quest’erba medicinale ama i prati umidi di montagna.
L’arnica non si limita però ad adornare i prati con la sua bellezza. Al suo interno si nascondono infatti sostanze ed oli essenziali alleati del benessere.
I fiori, completamente gialli e a forma di margherita sono la parte utilizzata in fitoterapia e in erboristeria.
Gli amanti della simbologia riconoscono nel loro colore l’energia dei raggi del sole. Da un punto di vista più scientifico, le proprietà dei fiori di arnica e i benefici per la salute associati al loro impiego hanno fatto sì che quest’erba si guadagnasse il titolo di “panacea dei caduti” (panacea lapsorum).
Fra gli altri rimedi naturali l’arnica si distingue infatti per la sua capacità di dare sollievo dal dolore con il suo effetto antinfiammatorio e di favorire la guarigione dai più diversi infortuni, da lividi ed ecchimosi alle distorsioni di cui si può essere vittima quando si pratica uno sport o anche semplicemente appoggiando distrattamente i piedi su una superficie sconnessa o instabile.
Non a caso secondo i consigli della tradizione i suoi impieghi includono la preparazione di infusi di fiori freschi per trattare con impacchi le infiammazioni, i foruncoli, le contusioni e gli ematomi. L’unguento è stato utilizzato anche nel trattamento del Fuoco di Sant’Antonio.
Le attività dell’arnica

I principi attivi contenuti nell’arnica (flavonoidi, triterpeni, lattoni sesquiterpenici come l’elenalina e olio essenziale) le conferiscono proprietà antinfiammatorie, antimicrobiche, antidolorifiche e stimolanti la circolazione, ma deve essere utilizzata solo per via esterna.
L’uso interno è stato infatti abbandonato perché l’assunzione di arnica in dosi medicinali può scatenare irritazioni gastriche e altri effetti collaterali, e attualmente le cure per via orale sono a base di diluizioni omeopatiche del rimedio.
Oltre a ridurre il dolore dovuto a traumi quali urti e cadute, l’arnica favorisce anche il riassorbimento dei lividi. Inoltre ad alcune delle sostanze presenti al suo interno è stata attribuita la capacità di stimolare l’attività cardiaca, di alleviare il dolore tipico dell’angina pectoris e di contrastare i cali di pressione associati a variazioni meteorologiche.

Perché si usa

L’arnica è utile in caso di ditorsioni, slogature, contusioni, ematomi e flebiti superficiali. Inoltre può essere usata contro l’artrosi e, più in generale, i dolori muscolari e articolari, gli edemi da frattura e le emorroidi.
Nonostante venga applicata solo esternamente, secondo alcuni studi preliminari riduce il dolore associato all’artrosi e riesce a migliorare la funzionalità delle articolazioni colpite dalla malattia tanto quanto un antidolorifico. Utilizzata 2 volte al giorno per 3 settimane riduce la rigidità delle articolazioni sia in caso di artrite al ginocchio che in caso di artrite alle mani.
Grazie alle sue proprietà antisettiche trova impiego anche nelle infiammazioni della pelle e per trattare localmente acne, foruncoli, labbra screpolate e punture di insetto. Infine, l’arnica viene a volte proposta contro il mal di gola e altri disturbi, spesso in forma di rimedio omeopatico.
Un utente ha rivolto al nostro esperto sull’impiego dell’Arnica montana in omeopatia. Leggi la risposta.
Come si usa l’arnica

Il fiore di colore giallo, che tecnicamente viene definito “capolino”, viene raccolto e lasciato asciugare all’ombra. I fiori non saranno pronti fino a che non saranno completamente essiccati.
Una tintura a base di arnica può essere preparata anche facendo macerare 10 grammi di radici secche in un bicchiere d’arnica per 20 giorni, avendo cura di sbattere l’infuso una volta al giorno.
Il liquido che si ottiene dopo filtrazione del macerato deve essere conservato al buio e al bisogno può essere mescolato a glicerina e acqua (in rapporto 1:2:3) per ottenere una soluzione con cui fare impacchi sulla pelle non lesionata da piaghe o ferite cutanee.

Un altro uso casalingo dell’arnica prevede di mescolare 1 cucchiaio di tintura con 2 cucchiai di miele per ottenere una sorta di crema o pomata per la cura dei foruncoli.
Preparare in casa un rimedio fai da te a base di fiori di arnica è invece un po’ meno semplice. I volenterosi dovrebbero procurarsi acqua, 30 grammi di fiori, mezzo litro di alcol puro, un dado di canfora e un bicchierino di trementina.
La ricetta prevede di lasciar macerare i fiori nell’alcol da 8 a 10 giorni. Dopo averli scolati si devono aggiungere trementina e canfora, agitare fino a che quest’ultima non si sarà sciolta e diluire con l’acqua.
L’unguento ottenuto viene consigliato per un massaggio sulle aree sottoposte a stress dai reumatismi, ma dati i metodi di preparazione non c’è nessuna garanzia della sua efficacia.
Diverso è il caso dei prodotti in cui i principi attivi dell’arnica sono quantificati in modo preciso. Dai fiori si ottiene l’estratto secco titolato in rutina minimo 1%, destinato al solo uso esterno, che può essere utilizzato anche in combinazione con altri rimedi offerti dalla natura, come l’artiglio del diavolo.
L’arnica è utilizzata soprattutto sotto forma di pomate, creme o gel, l’ingestione è controindicata a causa dei possibili effetti collaterali.
I prodotti che possono essere assunti per via orale sono quelli omeopatici. Nel loro caso il trattamento a base di arnica viene proposto in caso di lividi, dolore muscolare o associato a procedure chirurgiche (inclusa l’estrazione del dente del giudizio) e problemi alla vista associati al diabete, ma le prove della sua efficacia non sono sufficienti a certificarne i benefici.
La possibilità di assumere arnica per via orale sotto forma di prodotti omeopatici dipende dal fatto che in questi rimedi l’arnica è diluita a tal punto da non essere presente in quantità rilevabili. Questa caratteristica è la stessa che in genere rende i rimedi omeopatici sicuri anche nei bambini e che secondo le voci sfavorevoli all’omeopatia impedisce ai rimedi omeopatici di essere efficaci.
Per precauzione può essere raccomandato di evitare l’assunzione dell’arnica per via orale in caso di pressione alta, perché potrebbe aumentarla ulteriormente.
Per lo stesso motivo l’arnica non dovrebbe essere assunta in caso di battito cardiaco accelerato (potrebbe accelerarlo ulteriormente) o di disturbi all’apparato digerente come sindrome dell’intestino irritabile, ulcere e malattia di Crohn (perché può irritare l’apparato digerente).

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